Con i suoi sentori di lime e menta, il Mojito è il cocktail perfetto per le serate estive, ma non suscita lo stesso entusiasmo in tutti. Per alcuni basta un assaggio per innamorarsene follemente, per altri invece non supera le aspettative. Per essere preparato a regola d’arte, infatti, questo cocktail con il rum richiede alcune piccole accortezze in fase di preparazione, tra cui ovviamente la scelta del distillato.
Vuoi sapere qual è il miglior rum per il Mojito? Giordano ti svela qualche segreto per prepararlo al meglio!
Guida al Mojito perfetto: la scelta del rum
Ci sono tante teorie su come si prepara il Mojito perfetto ma c’è una cosa che accomuna le opinioni di tutti gli esperti: la scelta del rum è molto importante per creare il giusto bilanciamento di sentori.
Questo distillato di succo o melassa di canna da zucchero rappresenta la base di moltissimi cocktail estivi, e nella moderna mixology è apprezzato per la propria versatilità e per la capacità di conferire un’ampia gamma aromatica ai drink, a seconda del grado di invecchiamento.
Per rispettare la ricetta originale del Mojito, la varietà migliore è quella cubana, possibilmente bianca - come il classico Bacardi - solitamente non sottoposta a lunghi periodi di invecchiamento e dunque caratterizzata da sentori freschi e leggeri, poco caratterizzati dal punto di vista aromatico. In assenza del rum chiaro è tuttavia possibile creare un ottimo cocktail anche con le varietà scure, più dolci e aromatiche, a patto che non siano caratterizzate da sentori erbacei o complessi, come nel caso dei rum agricoli.
I 3 migliori rum per Mojito su Giordano Vini
Da mesi hai promesso una serata cocktail agli amici ed è arrivato il momento di sfoderare le tue doti da bartender? Niente paura, Giordano ti consiglia i suoi 3 rum imperdibili per preparare un Mojito strepitoso!
1. Eminente Rum Reserva Aged 7 Years
Se non disponi di un rum bianco per il Mojito e ami caratterizzare i tuoi cocktail con delle note sensoriali particolari, puoi contare sugli aromi suadenti di questo Eminente Rum Reserva Aged 7 Years, un cubano che porta nel bicchiere la morbidezza delle note vanigliate e il tocco grintoso della torba e del caffè.
Invecchiato 7 anni all’interno di botti un tempo utilizzate per la preparazione del bourbon, questo rum sfoggia una carica aromatica che si deve alla particolare composizione, un utilizzo equilibrato di aguardiente (al 70%) e rum, il primo incaricato di conferire profondità a questo spirit, il secondo di arricchirlo con una nota tenace. Questo bilanciamento delicato risulta eccellente per la miscelazione, e dona al Mojito una corposità aromatica che ben si sposa con la dolcezza dello zucchero di canna e con gli aromi freschi di menta e lime.
2. Rum Matusalem Gran Reserva 15 YO
Ti piacciono i rum un po’ più invecchiati, da utilizzare sia per la degustazione meditativa che per improvvisarti bartender? Un’alternativa valida al rum bianco è una bottiglia di Rum Matusalem Gran Reserva 15 YO, ancora più sofisticato e - a quanto si dice - apprezzato da Hemingway per la preparazione dei suoi cocktail preferiti. Realizzato a partire da un blend di vari rum, poi sottoposti a un invecchiamento di ben 15 anni, questo prodotto sviluppa un’identità sfaccettata, che si esprime attraverso sentori ammalianti di vaniglia, pepe bianco, spezie dolci, chiodi di garofano, tabacco e cuoio. Il rum ideale per un Mojito tanto fresco quanto suadente!
3. Don Papa Rum Baroko Astucciato
In cucina e nella mixology le regole sono fatte per essere infrante. Ecco dunque che - in mancanza di un rum cubano (bianco o scuro che sia), o per una variante più particolare di Mojito - puoi optare per un Don Papa Rum Baroko Astucciato, prodotto nelle Filippine, ma adatto a molti cocktail di tradizione cubana.
La morbidezza dei sentori, arricchiti da una nota dolciastra dovuta all’aggiunta di un po’ di zucchero di canna prima dell’imbottigliamento, danno vita a un drink ammaliante e corposo, decisamente da provare!
Come si prepara il Mojito?
Dopo aver stabilito quale rum usare per il Mojito, è il momento di passare alla vera e propria ricetta, nonché a qualche piccolo consiglio per un drink equilibrato e gustoso:
- Versa nel bicchiere 20 ml di succo di lime: la preparazione originale prevede che il lime non venga pestato, ma spremuto nel bicchiere (un tumbler alto, raffreddato preventivamente con del ghiaccio). Questo perché la pressatura della buccia rilascia oli essenziali che conferiscono un sentore amarognolo al drink.
- Aggiungi 3 cucchiaini di zucchero: in molti usano lo zucchero di canna, ma per non apportare aromi aggiuntivi è consigliato quello bianco. Mescola succo di lime e zucchero, aggiungendo un piccolo goccio di soda per favorire lo scioglimento di quest’ultimo.
- Metti nel bicchiere due ciuffetti di menta: usa le cime più ricche di foglie, mettile sul palmo della mano e schiaffeggiale, per rilasciare i loro aromi, per poi aggiungerle al bicchiere. Anche la menta non deve essere pestata, altrimenti rilascerebbe note amare ed erbacee
- Versa 50 ml di rum: con il cucchiaino mescola delicatamente anche questo ingrediente al resto, per amalgamare i sapori e favorire l’estrazione degli aromi della menta.
- Aggiungi ghiaccio e soda: per far sì che il ghiaccio non si sciolga rapidamente, utilizza quello in cubetti, riempiendo il bicchiere fino al bordo. Aggiungi soda o acqua frizzante fresca, fino a che il bicchiere non è del tutto colmo.
- Miscela: non c’è bisogno di usare uno shaker. Con un bar spoon o un cucchiaino lungo, mescola delicatamente con un movimento dal basso verso l’alto.
Dai pirati a Hemingway: breve storia del Mojito
Sebbene la prima ricetta scritta del Mojito risalga al 1930, riportata in un manuale di bartending, esistono delle teorie (probabilmente influenzate dal mito) che attribuiscono la nascita del cocktail al pirata Francis Drake.
Si dice che l’uomo fosse solito rifocillarsi in un bar dell’Isla de la Juventud, sorseggiando una bevanda a base di aguardiente (una sorta di rum non invecchiato), hierbabuena (una variante cubana di menta), lime e zucchero di canna, un drink che fu chiamato in suo onore Draque. Questo antenato dell'odierno Mojito accolse nel tempo diverse varianti, per esempio sostituendo l’aguardiente con il rum e assumendo ufficialmente il nome Mojito (forse del termine mojo, “incantesimo”).
La sua fama fu però consacrata dal grande autore Ernest Hemingway, assiduo frequentatore del bar cubano La Bodeguita del Medio, dove amava sorseggiare un Mojito a base di rum bianco e scuro insieme. Celebrò questo suo drink del cuore scrivendo una frase divenuta iconica, oggi conservata in una targa del locale: “My Mojito in la Bodeguita, my Daiquiri in el Floridita”.
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